Pneumatici e durata

Pneumatici: è possibile allungarne la durata?

Uno degli aspetti più importanti di cui tenere conto per la scelta degli pneumatici è la loro durata. Naturalmente questa dipende non solo dal tipo di gomma in sé, ma anche dall’uso che ne viene fatto e dal tipo di auto su cui viene montata. Innanzitutto, va sottolineato che gli pneumatici non si consumano alla stessa maniera, in particolare quelli anteriori si deteriorano molto di più, anche il doppio, di quelli posteriori. Questo perché la maggioranza delle autovetture ha trazione anteriore. Per questa ragione bisogna invertire regolarmente le coppie di battistrada per evitare che solo quella montata sull’anteriore si consumi eccessivamente lasciando invece quasi intatta quella posteriore. Tale cambio andrebbe effettuato solitamente dopo circa 10.000 km. Mantenere al contrario la discrepanza può causare gravi problemi di aderenza al terreno, e provocare situazioni di pericolo in particolare nel caso di condizioni atipiche del manto stradale, come per esempio nelle situazioni di pioggia. Qualora si decidesse di sostituire una coppia perché troppo consumata, è fondamentale montare i nuovi pneumatici sull’asse posteriore e mai su quella anteriore.

Come valutare la durata di uno pneumatico?

Dati i vari fattori a cui è soggetto, non è possibile stabilire preventivamente con esattezza la durata di uno pneumatico. Esistono però indicazioni fornite dai produttori e accorgimenti che possono aiutare a farsi un’idea più precisa. Per prima cosa, tutti gli pneumatici in vendita sono soggetti a una particolare verifica, condotta negli Stati Uniti dal DOT (Department of Transportation), chiamata Standard UTQG, ovvero Uniform Tire Quality Grading (che sta per Standard di Classificazione della Qualità degli Pneumatici). Questo standard calcola le performance dei battistrada attraverso la comparazione di tre aspetti principali, i quali permettono ai consumatori di paragonare e capire le differenze tra gomme dello stesso produttore ma di tipo diverso.

Lo standard UTQG

Questa classificazione si trova impressa sul fianco degli pneumatici. Il primo aspetto investigato dall’UTQG riguarda il cosiddetto Treadwear, ovvero, la velocità dell’usura di una gomma. Questo è calcolato mediante un test su una pista di 9600 km. Più è alto l’indice di Treadwear, maggiore sarà la durata di una gomma. Esso è compreso tra 60 e 620, e 100 è il valore di riferimento. Il secondo è il valore di trazione, indicato in lettere (di cui AA rappresenta l’indice più elevato) e rappresentante la capacità di uno pneumatico di frenare su un terreno bagnato. Più alto è tale valore, minore sarà la superficie necessaria alla frenata. Ultimo indicatore è quello di temperatura, anch’esso espresso in lettere, e determina la resistenza al riscaldamento di uno pneumatico.

Ciascun produttore effettua questi tre tipi di test usando pneumatici con caratteristiche proprie e differenti l’uno dall’altro, perciò sono dati che possono essere consultati solo per la scelta tra gomme di uno stesso produttore. Questo costituisce naturalmente un limite notevole.

Gli aspetti che incidono sulla durata di uno pneumatico

Sono diversi e poco quantificabili, poiché le variazioni sono numerose. La durata è soggetta alle condizioni dell’auto su cui sono montati. Una vettura appena uscita dalla fabbrica, dalla meccanica in perfetto stato, consumerà di meno le gomme. Man mano che il mezzo si deteriora, le condizioni in frenata e in curva peggiorano velocizzandone il consumo. Il deterioramento è dato anche dal numero dei chilometri percorsi durante l’anno; se saranno molti, alto sarà il consumo delle gomme, ma anche stando ferme esse si usurano per via dell’esposizione agli sbalzi termici e alla luce del sole, e comunque sono soggette in qualunque condizione al trascorrere del tempo. Tutti questi fattori consumano la mescola, che si indurisce negli anni abbassando le prestazioni. Se una mescola più dura è meno soggetta all’attrito con l’asfalto, a diminuire sono però gli spazi di frenata e la tenuta sul manto stradale. Quest’ultimo incide poi sul deterioramento delle gomme, in particolare se si tratta di strade irregolari o rovinate.

Altro aspetto da non dimenticare è il tipo di guida attuata; uno stile molto sportivo, fatto d’improvvise accelerazioni e frenate, porterà a un’usura maggiore delle gomme.

La scelta migliore per avere una durata maggiore è quella di prediligere i pneumatici Touring a quelli Performance. I primi sono più adatti a una guida stradale a lunga durata nel tempo, confortevole e dall’ottima adesione al terreno in tutte le situazioni atmosferiche e di manto stradale.

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