Il futuro degli pneumatici: cosa ci aspetta nei prossimi anni

pneumatici airless

Come saranno gli pneumatici del futuro? Una domanda che si pongono gli appassionati di auto ma anche i comuni automobilisti, un po’ disorientati talvolta di fronte agli sviluppi tecnologici del settore. Una cosa è certa: le gomme auto saranno ancora più evolute e “intelligenti”, con l’obiettivo di incrementare la sicurezza attraverso il miglioramento della mobilità su strada e rendere più semplice la vita degli automobilisti. La novità più attesa sono sicuramente i pneumatici airless, ovvero senza aria, il cui collaudo ha raggiunto le fasi finali e il loro debutto sul mercato dovrebbe avvenire in tempi brevi. Ma non c’è solo questo: entriamo allora nel dettaglio e vediamo cosa ci aspetta nei prossimi anni nel settore delle gomme auto, destinate a diventare iper-tecnologiche.

Gomme del futuro: quali sono le novità più attese?

Fra le novità che destano più curiosità per quanto riguarda le gomme del futuro possiamo nominare sicuramente il Michelin Uptis, lo pneumatico privo di aria del marchio francese: è attesissimo se non altro perché il suo esordio sul mercato è stato annunciato per il 2024… e dunque dovremmo quasi esserci! In tanti non vedono l’ora che l’azienda del Bibendum dichiari ufficialmente la data di debutto di questo prodotto che ha attirato l’attenzione fin da quando fu presentato il progetto, ormai cinque anni fa. L’aspetto futuristico già allora lasciava presagire qualcosa su come sarebbero stati i pneumatici del domani, ma l’estetica è sicuramente secondaria alla funzionalità: gomme che non hanno bisogno di essere gonfiate vogliono dire solo una cosa e cioè addio alle forature. Una vera rivoluzione nelle abitudini degli automobilisti, ormai in procinto di diventare realtà se le tempistiche dichiarate da Michelin verranno rispettate.

La strada è tracciata: le gomme del futuro saranno tutte airless?

Nella direzione dei pneumatici airless non si è mossa solamente Michelin, a dimostrazione del fatto che la strada è tracciata e punta dritto verso le coperture prive di aria, che consentiranno dunque di dire addio anche alla ruota di scorta. Il progetto del colosso francese è il più concreto attualmente, ma in precedenza pure Bridgestone aveva annunciato un’idea simile, con in più la caratteristica di essere riciclabile al 100%. Un’idea avveniristica, forse troppo, che non è andata oltre il prototipo, sebbene lo standard del futuro nel settore gomme auto saranno proprio i pneumatici che non hanno bisogno di essere gonfiati. Addirittura la stessa Michelin si è spinta più avanti già prima di Uptis, annunciando il progetto denominato Vision, letteralmente visionario: una ruota completa formata da gomma airless e cerchione biodegradabile realizzati con stampa 3D. E questo rappresenta il passo ulteriore, per il quale sarà necessaria ancora un po’ di attesa.

Una sfida a colpi di innovazioni: come rispondono gli altri produttori?

Stare fermi a guardare le innovazioni altrui significa perdere il treno del futuro, ecco perché non mancano le risposte hi-tech alle idee sfornate da Michelin da parte degli altri produttori di gomme. Ne è un esempio il modello Aero di Goodyear, che addirittura guarda a un futuro finora solo fantasticato ma difficile da immaginare concretamente allo stato attuale: quello caratterizzato da auto volanti. Il suo progetto infatti prevede la presenza di un rotore girevole all’interno del pneumatico, che può diventare il sistema di propulsione del veicolo per consentirgli di staccarsi da terra. Guardando non così lontano, decisamente meno visionaria è la proposta di Hankook con il suo I-Flex, prototipo airless realizzato con una struttura capace di fornire l’equilibrio ottimale fra flessibilità e rigidità, con una manutenzione ridotta al minimo.

Gomme sempre più intelligenti, quasi “geniali”

Una cosa è certa: le gomme auto del domani saranno sempre più intelligenti, quasi “geniali” visto il livello di smartness che già adesso sono in grado di raggiungere. Ma cosa significa ciò nel concreto? Che le coperture saranno capaci di recepire e inviare informazioni grazie a dei sensori relative a livello di aderenza, stato della strada e prestazioni del veicolo, come già riesce a fare il prototipo Cyber Tyre di Pirelli. Ancora Goodyear ha messo a punto il modello IntelliGrip Urban, destinato ai veicoli autonomi, altra grande rivoluzione molto attesa nel settore della mobilità. In base alle indicazioni fornite dal pneumatico circa le condizioni meteo e lo stato delle strade, il sistema di guida autonomo si regolerà di conseguenza, ad esempio moderando la velocità, con un livello di cooperazione molto elevato fra le diverse componenti per un’ottimizzazione massima di cui beneficeranno soprattutto le flotte di veicoli.

I pneumatici adattabili: a che punto siamo?

Un’altra grande sfida in termini di innovazione riguarda i pneumatici adattabili, cioè in grado di adattarsi alle condizioni della strada. In questo caso il concept più promettente è denominato Hexonic ed è stato messo a punto da Hankook, sviluppato in maniera tale da modificare in automatico il battistrada in caso di asfalto bagnato così da migliorare il grip attraverso uno smaltimento più efficace dell’acqua. Ciò avviene grazie alla presenza di piastre di forma esagonale sulla superficie della gomma che possono cambiare, a seconda delle condizioni, la loro distribuzione sul battistrada, creando canali più funzionali alla gestione dell’aquaplaning. L’idea di Nokian – azienda finlandese specializzata in gomme invernali – prevede invece la presenza di chiodi estraibili sul battistrada, da usare all’occorrenza in condizioni estreme e con aderenza ridotta al minimo (su ghiaccio e neve abbondanti, ad esempio). Al momento è la meno smart delle idee, visto che non agisce in autonomia ma serve che il guidatore attivi la funzione tramite un pulsante, ma in futuro potrebbe diventarlo.

Pneumatici che generano energia: una strada percorribile?

Fino a oggi i pneumatici hanno sempre dissipato energia, ma se un domani riuscissero addirittura a produrla? È questa l’idea alla base del prototipo pensato dal marchio Sumitomo, azienda nipponica che ha sviluppato un modello dotato di un dispositivo installato al suo interno capace di generare elettricità utile per alimentare l’impianto elettrico, che sta diventando sempre più “energivoro” nelle auto di nuova generazione a causa dei sistemi via via più evoluti che vengono installati. Sulla stessa lunghezza d’onda troviamo il concept BH03 firmato Goodyear, persino più evoluto in quanto capace di generare energia non solo quando è in movimento ma pure mentre è fermo, sfruttando i raggi del sole. Ma questo prototipo è stato in un certo senso superato dalla stessa Goodyear con un’idea ancora più green: si tratta del modello Oxygene che presenta al suo interno… muschio vivo! Posizionato sulla parte non esposta del pneumatico, produce ossigeno da rilasciare nell’atmosfera e al contempo assorbe anidride carbonica. Un modo per ridurre l’impatto ambientale dei pneumatici, che punta a migliorare la vita degli automobilisti intesi però come esseri umani attraverso un approccio che renda le gomme auto – altamente inquinanti – più sostenibili.

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