Pneumatici invernali vs pneumatici chiodati: differenze e vantaggi
Pneumatici invernali e pneumatici chiodati hanno in comune il fatto di essere gomme invernali e… poco altro, essendo per il resto dei prodotti piuttosto differenti e con un range di utilizzo molto diverso. I primi sono la dotazione di riferimento per affrontare i mesi più freddi dell’anno, obbligatori secondo il Codice della strada in tutte quelle aree in cui le temperature sono inferiori a 7 gradi centigradi durante l’inverno, i secondi invece derivano dalle gare rally invernali e sono realizzati per un uso ben specifico, perciò inadatti all’impiego nei tragitti urbani. Non si tratta dunque di prodotti alternativi fra loro: analizziamo allora nel dettaglio le differenze, quali vantaggi offrono agli automobilisti e in quali casi scegliere le gomme invernali oppure quelle chiodate.
Pneumatici invernali: il miglior supporto per l’inverno
I pneumatici invernali – detti anche termici – rappresentano il supporto migliore con le basse temperature, in quanto sono il dispositivo più versatile per affrontare questa stagione: su asciutto, bagnato, strade ghiacciate e innevate sono sempre capaci di garantire la sicurezza che serve, almeno per quel che riguarda i prodotti di alta qualità. Mescola più morbida e design del battistrada sono messi a punto per incrementare il grip sulle superfici scivolose – grazie alla presenza di lamelle apposite – senza sacrificare la riduzione della resistenza al rotolamento, fondamentale per contenere i consumi di carburante. L’evoluzione delle tecnologie ha reso queste coperture sempre più sofisticate e performanti, al punto da soppiantare qualsiasi altro dispositivo per la circolazione invernale (catene da neve, ragni, calze etc.) proprio in virtù della loro versatilità, che gli permette di affrontare qualsiasi condizione, anche le più critiche. Insomma, scegliendo i pneumatici invernali per la stagione fredda non si sbaglia.
Pneumatici chiodati: cosa sono e come funzionano?
Le gomme chiodate sono anch’esse coperture invernali, con la differenza che sono dotate di appositi chiodini realizzati in alluminio oppure in acciaio che sporgono dal battistrada per una lunghezza massima di 1,5 millimetri. La distribuzione di questi chiodi varia da un tipo di pneumatico all’altro, ed è compresa in genere fra un minimo di 80 e un massimo di 160 (in base anche alle misure e dimensioni della gomma). La loro funzione è facilmente intuibile: incrementare l’aderenza su superfici molto scivolose, ad esempio in presenza di abbondante neve o ghiaccio sulla strada, sfruttando il grip meccanico dei chiodini. La “presa” di queste gomme è superiore in tali circostanze a quella delle coperture invernali standard, e sono in grado di generare più aderenza persino delle catene da neve, non a caso venivano impiegate nelle gare sportive su superfici innevate proprio perché capaci di fornire un grip non raggiungibile con altri tipi di supporti.
Come nascono le gomme chiodate?
La genesi delle gomme chiodate non poteva che avvenire nel profondo nord: nascono infatti fra Germania e Finlandia nel 1905 e la loro invenzione si deve a Continental, marchio oggi affermato come punto di riferimento per quel che concerne i pneumatici invernali. All’epoca, vi era la necessità di coperture in grado di assicurare un grip efficace sulle superfici innevate e per questo scopo venne messa a punto l’idea di dotare i battistrada delle gomme di punte metalliche. Ancora oggi in certe regioni finlandesi i pneumatici chiodati sono una dotazione resa obbligatoria dalle normative per poter circolare nei periodi più freddi dell’anno, in cui si verificano forti gelate e nevicate abbondanti. E in Italia? Da noi arrivarono nel 1966 e furono regolamentate cinque anni dopo: il loro impiego è dunque legale, ma solo in quelle aree in cui le strade sono abbondantemente innevate o ghiacciate. È fortemente sconsigliato l’uso sull’asfalto nudo poiché si può andare incontro a sanzioni, come vedremo più avanti.
Pneumatici chiodati: quali sono i pregi e i difetti?
Come abbiamo già anticipato, il principale pregio dei pneumatici chiodati è quello di fornire un’aderenza maggiore sulle superfici più critiche, ovvero in presenza di neve e ghiaccio abbondanti. In tali situazioni, infatti, le gomme dotate di chiodini incrementano la sicurezza, migliorando le prestazioni in trazione e in frenata, grazie al grip aggiuntivo che sono in grado di garantire. Fra i difetti, il principale è senza dubbio una maggiore rumorosità dovuta appunto alla presenza dei chiodini sul battistrada, che soprattutto nei tragitti lunghi può compromettere il comfort a bordo. La velocità di percorrenza, allo stesso modo, viene limitata dai chiodini e pure questo rappresenta uno svantaggio, aumentando il rischio che l’installazione delle coperture chiodate possa risultare controproducente invece che vantaggiosa, poiché il loro ambito di utilizzo è davvero molto ristretto.
Gomme chiodate: sono soggette a sanzioni?
Un uso improprio delle gomme chiodate espone al rischio di sanzioni: innanzitutto, se i pneumatici dotati di chiodi non risultano omologati si può incorrere in multe che vanno da un minimo di 87 euro a un massimo di 431, per cui decisamente salate. A ciò può aggiungersi poi la sanzione in caso di danni al manto stradale oppure perché si crea un pericolo alla circolazione per via della presenza a bordo di questa tipologia di gomme; le multe in tali circostanze vanno da 24 a 42 euro. Questo significa che guidare su asfalto asciutto può essere un rischio sia a livello normativo che pratico, in quanto su una superficie dura aumenta il pericolo di danneggiare i chiodi sul battistrada, rendendo poi meno efficienti le gomme chiodate nel momento in cui dovranno percorrere strade con presenza di ghiaccio e neve.
A chi sono consigliati i pneumatici chiodati?
Consigliare i pneumatici chiodati è tutto sommato semplice: sono una soluzione indicata solo per quegli automobilisti che in inverno percorrono strade in cui la neve e il ghiaccio sono abbondanti, dunque si tratta di un numero piuttosto ristretto di guidatori in Italia. Per tutti gli altri, le gomme invernali standard sono più che sufficienti. Nel nord Europa la loro diffusione è senza dubbio molto più ampia, ma il clima del Bel Paese fa in modo che siano davvero poche le aree in cui la neve è presente sulle strade in maniera rilevante dal 15 novembre al 15 aprile (periodo di utilizzo delle gomme chiodate stabilito dal Codice della strada). A ciò si aggiungono ulteriori requisiti da rispettare quando si hanno a bordo queste coperture: velocità massima di 120 km/h in autostrada e 90 km/h per quanto concerne la viabilità ordinaria, obbligo di installazione di bavette paraspruzzi dietro le ruote posteriori e obbligo di montaggio di 4 gomme chiodate, quindi non è possibile ad esempio montare due pneumatici chiodati e due invernali. Se si circola con un rimorchio, anche questo deve essere dotato di gomme chiodate. Infine non possono montare tale tipologia di pneumatici tutti i veicoli che superano i 35 quintali di peso.
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