Pneumatici stampati in 3D: cosa sono?
I pneumatici del futuro saranno stampati in 3D: una soluzione che appare rivoluzionaria è in realtà una strada già tracciata e la via dell’innovazione è aperta, ancora una volta, da Michelin, produttore che nel corso della sua storia ha sempre fatto da precursore in termini di novità a livello tecnologico. Infatti l’azienda francese ha in programma di lanciare sul mercato il suo pneumatico airless – denominato Uptis – ma ha pure annunciato la possibilità di produrne ampie parti grazie alla stampa 3D, segnando una svolta epocale nel settore gomme auto. Grazie a queste stampanti, infatti, sarà possibile creare un battistrada praticamente “personalizzato” – messo a punto ovviamente da Michelin – sulle esigenze del singolo automobilista, in base alle condizioni che sarà chiamato ad affrontare. Una soluzione impensabile solo qualche anno fa, ma che ora è a portata di mano.
Con la stampa 3D i pneumatici saranno fai da te?
Sembra assurdo soltanto pensarlo, ma in realtà il livello di personalizzazione potrà essere così elevato da rendere in sostanza unico ogni set di pneumatici, modellato sulle esigenze del guidatore che lo monta sul proprio veicolo. Come sarà possibile tutto questo? Il modello Uptis – acronimo di Unique Puncture-proof Tire System – è stato concepito proprio per poter essere realizzato attraverso la stampa 3D (del resto il primo prototipo è stato creato così), con un livello di modularità che renderà possibile personalizzarlo praticamente su misura delle necessità dell’automobilista, con pattern del battistrada che saranno messi a disposizione per la stampa in 3D direttamente da Michelin e ogni guidatore potrà scegliere di stampare quello più adatto alla propria vettura e alle esigenze a cui dovrà far fronte. Una rivoluzione epocale nel settore pneumatici!
Una gomma ricaricabile!
In sostanza il futuristico Uptis messo a punto da Michelin sarà a tutti gli effetti una gomma ricaricabile, in quanto il battistrada potrà essere rimpiazzato in caso di danneggiamenti o una volta giunto al termine del proprio ciclo vitale con uno nuovo, stampato in 3D, da sostituire al precedente. Un meccanismo funzionale e soprattutto ecologico, dato che permetterà di abbattere il numero di pneumatici fuori uso da smaltire che si accumulano ogni anno. In aggiunta a ciò, il modello Uptis sarà anche meno vulnerabile, poiché non soggetto a forature per via della sua natura airless, quindi un’incognita in meno fra quelle che possono ridurre la longevità della copertura. Una soluzione capace di risolvere così due problemi, ecco perché è tanta l’attesa da parte degli addetti ai lavori per vedere finalmente all’opera su larga scala questo prodotto, che ha iniziato nel corso del 2021 i primi test su strada.
Quali sono le caratteristiche di Uptis?
La stessa Michelin ha riassunto in quattro parole le caratteristiche del nuovo Uptis e di conseguenza come dovranno essere i pneumatici del domani: airless, ricaricabili, connessi e sostenibili al 100%. Con in più la possibilità di essere modulabili per assecondare senza compromessi le esigenze di chi guida. Certo, lo scenario visionario di un automobilista che stampa da sé il battistrada per i propri pneumatici non era stato immaginato nemmeno in Futurama, eppure potrebbe essere realtà nel giro di pochi anni! Il livello tecnologico di tali prodotti è soltanto ipotizzabile in questo momento, il numero di sensori sarà decisamente generoso per monitorare in maniera costante il pneumatico in ogni suo aspetto, fornendo feedback in tempo reale all’interno dell’abitacolo. I materiali di realizzazione saranno poi biologici e riciclabili, perché lo sviluppo della tecnologia ormai non può non tener conto del rispetto verso l’ambiente.
Addio al cambio gomme stagionali?
Con a bordo il Michelin Uptis si potrà dire addio al cambio gomme stagionali, da invernali ad estive e viceversa? In linea teorica sì, perché potendo stampare da sé il battistrada lo si potrà sostituire in base alle esigenze, montando quello invernale per il periodo freddo e quello estivo per la bella stagione, senza più quindi la necessità di dover ricorrere alla sostituzione. Pure questa prospettiva appare impensabile al momento, eppure è meglio iniziare a prepararsi perché nel giro di qualche anno potrebbe essere la soluzione più funzionale per un gran numero di automobilisti, confidando ovviamente in un calo dei costi delle stampanti 3D che permetta la loro diffusione su ampia scala. Ad ogni modo tali modifiche, come affermato da Michelin, saranno piuttosto semplici e alla portata di tutti, così come le riparazioni in caso di danni diverranno più agevoli e spesso potranno essere effettuate in totale autonomia.
Come cambierà il ruolo del gommista?
Con un’innovazione di questa portata, non solo la mobilità è destinata a cambiare radicalmente, ma pure il ruolo di alcune figure come il gommista, che dovrà rivedere a fondo parte della propria attività. È difficile al momento prospettare in che misura e modalità avverrà tale cambiamento, ma si può ipotizzare che le officine si attrezzeranno per la stampa 3D dei battistrada o di altre parti dei pneumatici del futuro per effettuare sostituzioni o “cambi” di battistrada a seconda delle stagioni, focalizzandosi magari più su altre tipologie di servizi che non sugli interventi diretti sulle gomme. Sicuramente servirà un’evoluzione profonda anche da parte di questi professionisti, che dovranno adeguarsi al radicale cambiamento strutturale che investirà i pneumatici nel giro di qualche anno e con un periodo di transizione attualmente difficile da immaginare per il passaggio dalle gomme attuali a quelle airless del futuro.
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