Come identificare e risolvere i problemi comuni dei pneumatici

quando cambiare pneumatici

Individuare con prontezza i più comuni problemi dei pneumatici consente di intervenire in maniera tempestiva per risolverli, limitando di conseguenza i rischi di guai peggiori. Del resto gli esperti non si stancano mai di sottolinearlo: la manutenzione costante è essenziale affinché le gomme rimangano al massimo dell’efficienza, garantendo così prestazioni ottimali e tutta la sicurezza che serve quando ci si trova alla guida. Ci sono alcune problematiche comuni che possono colpire i pneumatici e minarne l’integrità oppure comprometterne le prestazioni, saperli riconoscere con facilità aiuta nella loro risoluzione, perché si saprà in che modo intervenire. Vediamo allora quali sono i problemi più frequenti che riguardano le gomme auto e i consigli degli esperti per individuarli e poi risolverli scongiurando i rischi ad essi connessi.

I problemi più comuni dei pneumatici: quali sono?

I problemi che si verificano più frequentemente sui pneumatici sono diversi, la notizia positiva è che possono emergere facilmente tramite un controllo costante sulle gomme. Vediamo nello specifico quali sono:

  • Battistrada consumato: secondo le statistiche, è il problema più comune sui pneumatici, dettato naturalmente dall’usura. Nel nostro Paese il parco macchine è piuttosto vecchio, e spesso lo sono anche i pneumatici, consumati sino al limite legale – e in numerosi casi  persino oltre! – rendendo la guida insicura. Con un battistrada molto consumato, infatti, viene meno l’aderenza e ancor più nello specifico la capacità delle gomme di gestire correttamente i flussi d’acqua su strada bagnata. È assai più facile dunque che si inneschi il fenomeno dell’aquaplaning. Se si è alle prese con questo tipo di problematica, non ci sono alternative e l’intervento da compiere è uno solo: i pneumatici vanno cambiati.
  • Usura anomala: si verifica quando un’area del battistrada è più consumata di altre. Le cause possono essere differenti: problemi di natura meccanica, una convergenza non più corretta, pressione eccessiva (che causa un consumo maggiore della parte centrale della gomma) oppure insufficiente (si avrà un’usura più marcata sui lati del battistrada). In questo caso bisogna rivolgersi al gommista, affinché individui la causa che porta all’usura anomala e la risolva. Se lo spessore degli intagli del battistrada nelle zone più consumate è superiore a 1,6 millimetri, è possibile continuare a utilizzare quel set di pneumatici, se invece è prossimo a questo limite – stabilito dal Codice della strada – oppure inferiore, è necessario provvedere alla sostituzione delle coperture. Tale problema inoltre può essere prevenuto attraverso controlli regolari presso la propria officina di fiducia: se il gommista dovesse riscontrare un’usura anomala, può intervenire prontamente per risolvere il difetto evitando che si debbano cambiare le gomme.
  • Pneumatici sgonfi: un’altra delle problematiche più diffuse che riguardano le gomme degli automobilisti italiani è la pressione di gonfiaggio insufficiente. Sono numerosi infatti i guidatori che “dimenticano” che la pressione va controllata ogni 3-4 settimane circa, in modo da assicurarsi che sia sempre corretta e per evitare di circolare, appunto, con pneumatici sgonfi. È facile individuare una gomma a terra, cioè molto sgonfia, mentre è più difficile capire quando è in atto una lieve perdita di pressione, e lo si può fare solamente misurandola con un manometro, presso un’officina o una stazione di servizio. Le coperture sgonfie vanno incontro a un consumo maggiore, inoltre causano un incremento dei consumi di carburante per via della maggiore resistenza al rotolamento e sono più soggette a rotture e cedimenti. La pressione corretta di gonfiaggio delle proprie gomme è quella specificata dal produttore del veicolo, indicata nel libretto di circolazione oppure nell’etichetta posta sul lato interno della portiera del conducente.
  • Pneumatici gonfiati eccessivamente: è un problema statisticamente meno frequente, e di certo capita in misura molto inferiore rispetto a quello analizzato in precedenza. Quando la pressione di gonfiaggio è maggiore di quella indicata, si avrà un’usura più marcata della striscia centrale del battistrada e la vettura risulterà meno maneggevole. Il pericolo principale è che la copertura possa esplodere, quindi il consiglio è quello di riportare il prima possibile la pressione ai valori corretti. Alcuni automobilisti sono portati a pensare che un gonfiaggio maggiore rispetto a quello indicato permetta di compensare il fisiologico sgonfiamento a cui le gomme auto vanno incontro con il normale uso, e che in questo modo si possano rendere meno frequenti i controlli regolari sulla pressione. È una convinzione sbagliata: gonfiare in maniera eccessiva i pneumatici è un errore e può comportare gravi conseguenze, la peggiore delle quali – come abbiamo visto – è l’esplosione della copertura.
  • Danni ai fianchi: si generano in seguito a urti contro i bordi delle buche, i marciapiedi o oggetti presenti sulla strada e possono dar vita a tagli o scalfitture sul fianco del pneumatico. Si tratta di inconvenienti piuttosto pericolosi, in quanto è alto il rischio che si formino bolle che poi esploderanno oppure che la gomma ceda di schianto. Non è raro poi che il danno di questo tipo di urti coinvolga anche la struttura interna del pneumatico, che una volta danneggiata non può essere riparata. La conseguenza è inevitabile: la copertura dev’essere sostituita, poiché non è possibile effettuare riparazioni su tali inconvenienti. Se si riscontra un difetto sul lato del pneumatico, bisogna immediatamente recarsi dal gommista, attendere potrebbe essere molto pericoloso perché le sollecitazioni della guida possono portare il pneumatico addirittura ad esplodere, con conseguenze anche molto gravi che possiamo facilmente immaginare.
  • Forature: altro inconveniente piuttosto diffuso e con il quale numerosi automobilisti hanno già avuto a che fare. Se vediamo un oggetto conficcato sul battistrada e si riscontra una perdita di pressione, ci troviamo davanti ad una foratura. È necessario rivolgersi ad un’officina per valutare l’entità del danno e capire quanto è esteso il foro. Se il diametro è di pochi millimetri, è possibile procedere con la riparazione del pneumatico, la cui funzionalità potrà essere pienamente ripristinata. Se invece il danno è più esteso, la riparazione è più complicata e non sempre si può intervenire in questo modo, per cui sarà necessario provvedere alla sostituzione della copertura. Qualora la perdita di pressione fosse rapida, bisogna accostare e procedere al cambio della gomma con il ruotino di scorta, sarà poi il gommista una volta giunti in officina a controllare il pneumatico bucato e valutare se può essere riparato oppure no. In alternativa al ruotino di scorta è possibile utilizzare il kit di riparazione, ma questo complica le operazioni successive in quanto gomma e cerchio dovranno essere ripuliti dalla schiuma collante insufflata all’interno dal dispositivo. Perciò se si ha la possibilità di dotare la propria auto del ruotino di scorta, è la scelta migliore in termini di funzionalità e praticità.

Manutenzione: la chiave per far funzionare bene le gomme

Analizzando punto per punto i problemi che potrebbero colpire le nostre gomme, ci rendiamo conto di quanto sia importante la manutenzione: infatti controllando a cadenza regolare i pneumatici è possibile prevenire varie di queste problematiche oppure intervenire prontamente nell’eventualità di inconvenienti causati da urti o oggetti appuntiti, limitando i danni e quindi le spese. Non è un caso perciò se gli esperti consigliano i controlli regolari, da effettuare ogni 3-4 settimane e sempre prima di affrontare un lungo viaggio, che sia di vacanza o di lavoro. In questo modo è possibile preservare l’integrità e l’efficienza delle coperture e garantirci spostamenti sicuri, proprio perché le gomme possono fornire un rendimento ottimale.

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