Quando acquistare nuovi pneumatici?
L’acquisto di pneumatici nuovi è un momento delicato per ogni automobilista. Sono numerosi i fattori che incidono sulla durata delle gomme auto, per cui non è possibile stabilire in anticipo quando sostituirle. Numero di chilometri percorsi, tipologia di strade, stile di guida, tipo di vettura e soprattutto manutenzione: sono questi i parametri che influiscono maggiormente sul ciclo vitale dei pneumatici. In linea di massima ogni 5-6 anni bisognerebbe provvedere al cambio gomme, ma se si percorrono annualmente oltre 50 mila chilometri è chiaro che la sostituzione dovrà avvenire molto prima. Chi percorre poche migliaia di chilometri all’anno non deve però pensare di poter mantenere a bordo quel set di gomme per dieci anni e oltre: anche stando ferme le coperture si deteriorano e perdono efficienza. La domanda allora è inevitabile: quando acquistare nuovi pneumatici?
Usura gomme: quali elementi considerare?
Sull’usura dei pneumatici incide innanzitutto la tipologia degli stessi: cosa significa? Le gomme stagionali – invernali ed estive – garantiscono un chilometraggio superiore rispetto a quelle all season, per cui la loro durata sarà maggiore. Se ben mantenute e usate in strade in condizioni ottimali, possono raggiungere anche i 55-60 mila chilometri di percorrenza, mentre le quattro stagioni si fermano a 45-50 mila chilometri. In base al chilometraggio che si copre annualmente, si può così capire ogni quanto è necessario sostituire i pneumatici. Ad esempio, chi percorre circa 10 mila chilometri nell’arco dei dodici mesi, potrà contare sui set di invernali-estive per 5 o 6 anni, mentre le all season garantiranno una durata di circa 4-5 anni. Tutto questo, ovviamente, mantenendo le coperture in ottimo stato attraverso una costante manutenzione e al netto di imprevisti, che spesso sono dietro l’angolo sulle nostre strade.
Quali fattori incidono di più sull’usura?
Oltre al numero di chilometri che si percorrono, bisogna tenere in considerazione la tipologia di strade e soprattutto il loro stato; se l’asfalto è vecchio e malridotto, avrà un impatto maggiore sull’usura con una sorta di effetto “grattugia” sul battistrada e questo velocizzerà il suo consumo. Lo stile di guida è un altro elemento cruciale: un approccio sportivo è più esigente sulle gomme e ciò comporta un’usura superiore, mentre una guida tranquilla consente di preservare più a lungo le coperture. La manutenzione è un aspetto chiave, poiché ogni automobilista dovrebbe sapere che circolando con gomme anche solo lievemente sgonfie si verifica un incremento del consumo, che riduce il ciclo vitale dei pneumatici, portando così a doverli sostituire con maggior frequenza. L’acquisto di nuovi pneumatici è dunque strettamente legato a vari fattori, per cui non è possibile stabilire a priori quando è il momento giusto per sostituirli.
Meglio puntare sui pneumatici stagionali o sugli all season?
Il chilometraggio delle gomme non è l’elemento discriminante per questo tipo di scelta. La decisione fra accoppiata invernali-estivi oppure all season dev’essere presa in base alle condizioni che si devono affrontare sulle strade che si percorrono abitualmente e non a seconda della durata chilometrica che tali coperture garantiscono. Chi ad esempio si sposta in prevalenza in zone nelle quali gli inverni sono rigidi, dovrà per forza di cose optare per l’accoppiata invernali-estive, così da poter guidare durante il periodo freddo con a bordo le gomme più adatte. Se invece il clima della propria area di riferimento è mite anche nel periodo invernale, allora si potrà puntare sulle all season che permettono di evitare il doppio cambio gomme durante l’anno. La scelta però è molto soggettiva e ogni automobilista dovrà fare attente valutazioni al riguardo.
Quali sono i segnali che indicano che è il momento di cambiare gomme
Dopo aver spiegato perché è impossibile stabilire in anticipo quando sostituire le gomme, si possono illustrare quali sono i segnali che ci indicano che quel momento è arrivato, e bisogna procedere al cambio dei pneumatici. Ci sono alcune anomalie che obbligano alla sostituzione il prima possibile, poiché in caso contrario c’è il rischio che le coperture possano cedere: ad esempio bolle o rigonfiamenti sulla superficie del battistrada oppure sul fianco della gomma, che svelano problemi che coinvolgono la struttura interna. L’usura anomala è una conseguenza che potrebbe essere correlata al pneumatico – pressione insufficiente, problemi nell’equilibratura o nell’allineamento – oppure alle componenti meccaniche del veicolo e in questo caso, insieme alla sostituzione della gomma, è necessario pure un controllo approfondito da parte del gommista per individuare la natura del problema. Anche la superficie screpolata ci dice che il cambio non può essere più rimandato.
Consumo battistrada: esiste un limite minimo?
Sì, ed è stabilito dal Codice della strada: lo spessore minimo del battistrada dev’essere di 1,6 millimetri, al di sotto del quale non si può circolare e si incorre in sanzioni nell’eventualità di controlli. Coperture eccessivamente consumate rappresentano un rischio soprattutto su strada bagnata, poiché aumentano le possibilità che si inneschi l’aquaplaning. Ma come fare a capire se le proprie gomme hanno uno spessore del battistrada sufficiente oppure no? È piuttosto semplice: nella maggior parte delle gomme attualmente in commercio è presente un indicatore, posizionato di solito in corrispondenza delle scanalature principali, che segna il limite di 1,6 millimetri. Se l’indicatore è perfettamente visibile, le gomme sono al di sopra del limite, se invece risulta consumato, significa che bisogna procedere alla sostituzione delle coperture. È uno strumento molto comodo che viene segnalato dall’acronimo TWI, che sta per Tread Wear Indicator. Cosa fare però se i pneumatici della propria auto non ne sono provvisti?
Spessore intagli del battistrada: lo si può misurare?
Se i pneumatici non dispongono degli indicatori TWI, è possibile procedere in autonomia alla misurazione dello spessore degli intagli del battistrada. Come si fa? Ci si può dotare di uno spessimetro digitale, un dispositivo dal costo di pochi euro, che è provvisto di una punta da inserire nelle scanalature, nel giro di pochi secondi avviene la misurazione che viene poi riportata sul display presente nello strumento, sul quale comparirà la profondità degli intagli espressa in millimetri. In alternativa, ci si può munire di cartoncino, penna e righello e agire con un’operazione “fai da te”: si inserisce il cartoncino nella scanalatura e con la penna si segna il punto in cui arriva la parte esterna del battistrada, dopodiché con il righello si misura la distanza; se è inferiore a 1,6 millimetri, occorre provvedere alla sostituzione il prima possibile, se invece è superiore i pneumatici hanno ancora spessore sufficiente per poter circolare e non devono essere cambiati. Le misurazioni sia con lo spessimetro che usando cartoncino e penna vanno effettuate su più punti del battistrada, così da potersi rendere conto di un’eventuale usura anomala, che comporta un maggior consumo di alcune parti della superficie del pneumatico rispetto ad altre.
Commenti recenti